Uno dei dolci tipici del carnevale sono le chiacchiere. Si possono chiamare in diversi modi a seconda della regione, ad esempio a Roma si chiamano frappe. In definitiva non hanno bisogno di presentazioni questi dolci dalla sfoglia sottile, croccante e ricoperti di abbondante zucchero a velo. Siete pronti a friggere? Una volta ogni tanto un buon fritto non fa male, anzi credo che la parte più dolorosa sia quella di ripulire il piano cottura dagli schizzi di frittura. Prepariamo le chiacchiere di carnevale.
Ingredienti
500 g di farina 00
3 uova intere
3 cucchiai di zucchero
La buccia di 1 limone grattugiata
Un pizzico di sale
40 g di olio extra vergine di oliva
6 cucchiai di vino bianco
10 g di lievito per dolci
Olio di girasole per friggere
Zucchero a velo q.b.
Procedimento
- Inserire nella ciotola della planetaria la farina e il lievito setacciati, lo zucchero, la scorza di limone grattugiata e un pizzico di sale; amalgamare le polveri con l’utensile a foglia;
- Inserire le uova, l’olio, il vino bianco e continuare ad impastare fino ad ottenere un impasto omogeneo;
- Prendete il panetto e continuate a lavorarlo su un piano da lavoro; dovrà risultare asciutto e liscio e non dovrà attaccarsi al piano o alle mani;
- Lasciate riposare per 30 minuti circa, coperto da una ciotola;
- Prelevate un petto di impasto, appiattitelo leggermente con il matterello e passatelo nel tirapasta partendo dallo spessore maggiore fino ad arrivare a quello che vi permetterà di ottenere una sfoglia sottile di qualche mm;
- Con una rotella dentellata ricavate dei rettangoli delle dimensioni che preferite, praticate un taglio nella parte centrale del rettangolo e friggete in abbondante olio di girasole ben caldo;
- Le chiacchiere saranno pronte in pochi minuti e non dovranno essere molto scure;
- Passatele su carta assorbente e successivamente spolverate con abbondante zucchero a velo.
SUGGERIMENTI: Vi suggerisco di lavorare piccoli pezzi di pasta, formarli e friggerli tenendo coperto sempre il panetto restante; procedete in questo modo fino a terminare tutto l’impasto.